L’amica Magnifica che portiamo oggi nel nostro salotto è Federica Nardese, fotografa e ritrattista. Non facciamo tante premesse: noi l’amiamo! Perché è brava, simpatica e dotata di una sensibilità d’artista. Abbiamo lavorato con lei per una serie di immagini realizzate nel suo studio che stiamo proponendo in queste settimane sul nostro profilo Instagram. Noi alle prese con tanti cambi d’abito e un contesto in parte nuovo, lei di fronte a tre donne di colori, aspetto e caratteri diversi con le quali costruire un’immagine che ci rappresentasse e raccontasse ogni volta. Federica è stata bravissima: ci ha prima proposto la sua visione, si è confrontata con le nostre idee e poi ci ha condotto con professionalità e gentilezza verso il risultato che insieme volevamo ottenere. Siamo molto contente di farvela conoscere perché è una vera Magnifica Perennial!
Ciao Federica, ci racconti di te?
“Ciao a voi Magnifiche Perennial! Ho 41 anni e sono nata e cresciuta in Veneto. Il mio paese di origine si chiama Noventa di Piave. Da quasi 15 anni, dopo aver viaggiato e vissuto di qua e di là dell’Oceano, abito e lavoro a Milano. Sono una fotografa di ritratto posato, principalmente in studio, e una formatrice degli adulti specializzata in percorsi di personal storytelling e personal branding. Mi piace dire che il mio lavoro ha a che fare con le relazioni e il recupero dei propri poteri creativi. Il mio lavoro attualmente mette insieme diverse competenze che arrivano dalla mia formazione accademica (sono laureata in Formazione e Sviluppo Risorse Umane in Bicocca e poi ho fatto un Master Triennale in Counseling) e l’auto formazione fotografica. Ho imparato la fotografia da autodidatta con corsi e formazione online. La mia mentore è Sue Bryce, una delle più rinomate ritrattiste al mondo”.
Quando hai iniziato l’attività di fotografa?
“Formalmente, aprendo la partita Iva, a febbraio 2017, dopo un processo durato 20 anni: sì, sono una determinata molto lenta! Da sempre ho avuto una macchina fotografica in mano che era una istintiva estensione di me, e dopo il diploma nel 1998 avrei voluto frequentare una scuola di fotografia a Padova, ISFAV. Purtroppo in quel momento non è stato possibile per costi e opportunità varie ma io non mi sono mai arresa. Sapevo che ci sarei arrivata e ho preso strade alternative, a volte molto alternative, con sempre questo obiettivo, la libera professione fotografica, in mente. Penso che quello che mi è successo nei 20 anni tra i 20 e i 40 anni sia stato quello che mi ha permesso di fare, oggi, la fotografa come la faccio: ti accolgo in una consulenza di esplorazione dei tuoi mondi immaginali che parte dalla fotografia e si arricchisce delle mie competenze di formatrice, orientatrice per il personal branding e counselor”.
Federica Nardese
Cosa ti piace della fotografia?
“Mi piace il fatto che è un modo per vedere il reale come a volte non lo vedi, un modo per esplorare mondi immaginali, creare poesie per immagini, dare modo a una persona di vedersi, magari per la prima volta nella vita, come non si era mai vista. Questo può essere molto difficile da fare, dalle clienti capisco che uno degli ostacoli più grandi è proprio prendere questo tempo per loro stesse e darsi modo di ‘incontrarsi’ per quelle che sono. Io uso la fotografia per fornire, alle persone che lo desiderano, un mezzo e un luogo accoglienti, non giudicanti e riservati per (ri)scoprirsi”.
Che cosa è per te il ritratto?
“Pura magia! Perché non so mai quello che capita tra me e la persona che sto fotografando. l risultato del servizio di ritratto non si determina solo in sala posa, quella è un pezzo del processo di consulenza che porta a scattare splendidi ritratti, ma dentro a tutta la consulenza che parte diverse settimane prima dello shooting. Per me il ritratto è relazione: cosa ci diciamo prima di arrivare in studio, come ci sentiamo insieme, quanto sicura/o ti senti davanti a me in sala posa, quale energia fluisce tra noi in quel metro e mezzo che ci separa durante il servizio… Ho capito che nel ritratto una delle frasi “celebri” più vere è: non ti ricorderai cosa ti ha detto una persona, ma ti ricorderai di come ti ha fatta sentire. Ecco, il ritratto è come ti senti nella relazione con me in quel momento. Sono il tuo specchio, ci dobbiamo fidare a vicenda per creare la magia di ritratti che amerai per sempre. Tutto questo è quello che ‘gestisco’ nel mio lavoro di fotografa specializzata in ritratto: la fotografia non basta”.
Quali sono i soggetti che preferisci fotografare?
“Le persone. Sono specializzata in Ritratto Contemporaneo per adulti, Ritratto in Gravidanza e Personal Branding e questo è quello che faccio di più nel mio lavoro. Capita che clienti già acquisiti mi chiedano anche altre cose come ritratti di famiglia, per i loro piccoli o nipotini: fare questi servizi è sempre una gioia immensa perché i bambini portano una energia ‘folle’ in studio, con la quale vado molto d’accordo”.
Sappiamo che hai realizzato mostre e partecipato a progetti artistici…
“Sì, ho avuto l’onore e il piacere di esporre diverse volte nella mia carriera, anche prima di diventare professionista. Quello che espongo di solito sono i miei Ritratti Fine Art, in cui il soggetto è una modella o una persona che accetta di ‘scomparire’ dentro al personaggio che voglio ritrarre e spesso nasce dalla mia immaginazione. Ho esposto anche a Palazzo Marino, nella preziosa Sala Arazzi, nel 2015 in occasione di un convegno del dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università Bicocca, coinvolta in un progetto visionario da una mia collega dell’Università. È stata una delle più belle esperienze della mia vita fotografica! Sto curando una serie, attualmente, che si chiama ‘I Giardini dell’Anima’ in cui sto fotografando in forma di ritratto tutti i giardini – veri – che rappresentano dei momenti apicali della mia vita e l’obiettivo è una mostra nel 2021/2022 in una qualche splendida location di Milano… ci sto lavorando. Queste serie e i lavori Fine Art sono il mio ‘parco giochi’, un modo per tenere alta la creatività, sperimentare luci, soluzioni di styling anche un po’ fiabesche, spingere la post produzione dove non potrei con le clienti di ritratto contemporaneo, che vogliono vedersi belle per come sono, senza tanti artifici. Sono anche orgogliosa di dire che questo lavoro nel Fine Art mi sta portando, negli anni in modo continuativo dal 2015, anche premi e riconoscimenti nazionali e internazionali con vittorie e Nominees in concorsi come i Fineart Photography Awards, Rise International Photography Awards, The Portrait Masters Awards and Accreditation e altri. Nel 2020 sono stata in giuria al prestigioso Urban Photo Awards di Trieste”.
I ritratti di Federica Nardese
Ci piace molto la tua iniziativa ‘voglia di rinascita’. Vuoi spiegarla alle amiche Magnifiche?
“Molto volentieri! Voglia di Rinascita è un progetto che è sbocciato durante la quarantena tra marzo e maggio 2020 ed è partito come ‘servizio promozionale’ fino ad agosto 2020. Nato un po’ come un mio modo di voler tornare a sognare insieme alle mie clienti, un regalo da farci collettivamente una volta che fosse possibile riprendere le attività e tornare a vivere fuori casa. Ora, da settembre 2020 è diventato un progetto vero e proprio che si chiama “Voglia di Rinascita, tra Ritratti e Racconti” che mette insieme le mie due anime, che poi sono anche le anime delle mie clienti (anche uomini): fotografia e narrazione autobiografica. Un po’ a sorpresa questa iniziativa è già stata esposta presso il Teatro del Vigentino, in occasione della rassegna “I talenti delle donne”di cui ho fatto parte come membro di Rete al Femminile Milano. Una giornata splendida di esposizione fotografica in cui la lettura e condivisione delle storie delle partecipanti (fotografate sinora) è stata molto stimolante e piena di pensieri belli”.
La giornata di shooting con te è stata molto piacevole, ci hai messo a nostro agio e fatte sentire belle. Che cosa significa fotografare una donna non più giovane?
“La voglia di fotografare donne oltre i 40 anni è nata dalla mia passione per le persone. Penso che questa fascia d’età sia poco riconosciuta in generale, anche se ora, anche grazie a iniziative come la vostra, si inizia a dare voce a tutte noi indipendentemente dall’età. Io lavoro con la fotografia e i racconti: storie di vita, storie che ispirano, storie di recupero e presa di consapevolezza dei propri poteri creativi e per questo è stato quasi naturale iniziare a confrontarmi con persone non più giovani. A volte è sconcertante vedere quante donne abbiano lasciato i propri desideri e le proprie energie creatrici nel cassetto per anni, decenni, trovandosi poi nella mezza età piene di dubbi, ripensamenti, rimpianti. Io stessa, come vi ho raccontato poco fa, ho impiegato dai 20 ai 40 per realizzare il mio progetto. Mi chiedo: cosa mi ha bloccata davvero prima? La vita e le sue vicissitudini o l’energia che ci ho messo dentro? Mi sono auto-boicottata? Non c’ho creduto come pensavo di fare? Di sicuro non vorrei alzarmi la mattina, oggi, col rimpianto di non averci provato. Farcela è una questione di attitudine, relazioni e anche supporto da chi ti ama e ti è vicino ma prima di tutto devi crederci tu. Per questo, io vorrei solo creare uno spazio e un luogo in cui il ‘guardarsi fuori’ tramite la fotografia diventi un nuovo modo per riconoscersi anche ‘internamente’ e trovare modi e possibilità di andare verso la propria trasformazione gentile, accogliendo la propria voglia di rinascita. Qualsiasi cosa voglia dire per ognuna di noi. Per cui, fotografare una donna non più giovane per me è una bellissima sfida di emozioni, divertimento, abbattimento di barriere e difese che una volta abbassate fanno riprendere contatto con le proprie energie vitali e permette una sorta di esplorazione immaginale emozionante, essenziale e arricchente”.
(Paola Baronio)
Se volete saperne di più di Federica: www.visualstory.biz
IG: @federicanardese
Foto di Federica Nardese